La Storia

Le foglie d'oro

Ad Integrare ed impreziosire la tessitura concorrevano i "battiloro e battilargento", cioè i battitori dei metalli nobili che raggiunsero una perfezione tale da essere considerati i migliori artefici del mondo. Le tre operazioni atte a dare una lamina d'oro di straordinaria sottigliezza erano: la fusione la laminatura, e la battitura, operazioni queste di cui i maestri costudivano in segreto che trasmettevano solo al figli. Per ottenere la foglia d'oro si usavano in un primo tempo fogli di pergamena tra i quali venivano posti i pezzi di oro già laminati, in seguito, per ottenere lo spessore voluto si usavano le "pelette" o pellicole che erano preparate o attraverso complicate operazioni di sgrassatura, con l'intestino cieco dei buoi e ridotte in quadretti di 14 per 15 centimetri di lato. Grande richiesta di oro battuto e filato dovevano avere allora i maestri nelle loro botteghe se le budella per le pelette di produzione locale non erano sufficienti. Gran copia di filati d'oro e d'argento e di lamine di metalli preziosi uscivano dalle botteghe dei battitori per impreziosire nella bottega del tessitore il lucente filo serico.
Per la tessitura non veniva usato soltanto oro laminato e ridotto in striscioline ma anche filato d'oro e d'argento ottenuto con l'avvolgimento di una striscia di metallo sopra un'anima di fibra tessile specialmente seta che, secondo le norme dello Stato del 1376 doveva essere cotta e tinta di zafferano.
Continua

Home